Elenco risorse critiche su Atlantide

Atlantide è la leggenda per eccellenza, solo pronunciando il nome, ti fa sognare ma è sempre meglio rimanere con i piedi per terra… e continuare a sognare Atlantide e ringraziare Platone per le emozioni che ci ha regalato.

Le Metamorfosi di Atlantide

Storie scientifiche e immaginarie da Platone a Walt Disney

Marco Ciardi – Carocci – 2011

Atlantide

Una controversia scientifica da Colombo a Darwin

Marco Ciardi – Carocci – 2002

https://www.unibo.it/sitoweb/marco.ciardi/cv

Il Curriculum di Marco Ciardi parla da solo, e basta citare questo commento per rendersi conto della qualità del suo lavoro: “Il suo Atlantide. Una controversia scientifica da Colombo a Darwin (Carocci, 2002) e’ stato giudicato da Pierre Vidal-Naquet, uno dei più importanti storici del Novecento, un lavoro di <<straordinaria qualita’>> (cfr. P. Vidal-Naquet, Atlantide. Breve storia di un mito, Einaudi, 2006; The Atlantis Story. A Short History of Plato’s Myth, University of Exeter Press, 2007), ed è stato citato da Umberto Eco in Storia delle terre e dei luoghi leggendari (Bompiani, 2013)”.

Atlantide nel mare di testi

Andrea Albini – Italian University Press – 2012

La Dame Blanche et L’Atlantide

Enquete sur un mithe archeologique

Jean-Loic Le Quellec

Editions Errance 2010

La Sindrome di Atlantide

Paul Jordan – Newton – 2003

Isole Misteriose dell’Oceano Atlantico

La loro raffigurazione nella cartografia fra storia e leggenda

Gianpiero Viviano – SAGEP – 2015

Storia delle Terre e dei Luoghi Leggendari

Umberto Eco – Bompiani – 2013

L’Atlante Immaginario

Quando le mappe raccontavano sogni, miti e invenzioni

Edward Brooke-Hitching

Mondadori 2018

Ultimo ad apparire in questo breve elenco di libri che giudico meritevoli di essere letti è questo “Atlante Immaginario” che sicuramente mancava. È proprio, come viene riportato in quarta copertina, un Atlante Straordinario che “presenta i più clamorosi <fantasmi> cartografici che abbiano mai infestato le mappe del passato e rivela le storie affascinanti che accompagnano la loro invenzione”. Un libro che appassionati come noi devono leggere!

Il rullo compressore peruviano preispanico

In alcuni libri e sul web si parla di un oggetto antico in ceramica, che assomiglia in modo incredibile a un moderno rullo compressore a vapore. Anche per chi non conosce le tematiche dell’archeologia misteriosa risulta evidente la curiosa somiglianza con un oggetto del nostro tempo. Osservandolo si possono riconoscere le ruote, la cabina di pilotaggio e il tubo per lo scarico dei gas della combustione. Alcuni ricercatori ritengono si tratti di un antico rullo compressore.

In molti si sono pronunciati su questo manufatto esprimendo dei pareri anche se pienamente legittimi a mio avviso molto azzardati, in quanto non hanno tenuto conto del contesto archeologico.

Ho trovato del materiale interessante nel dicembre del 2006, nel 2009 ho presentato al XI Convegno Nazionale del Cicap ad Abano Terme, un poster che trattava questo reperto. Nonostante sia presente sul web da molti anni, non mi sembra che sia stato preso in considerazione, visto che forniva una spiegazione dettagliata su questo argomento.

Si è parlato di premonizione di oggetti del futuro, macchinari vecchi di secoli o un prodotto costruito dopo aver osservato qualcosa di tecnologicamente avanzato, creato da una cultura sparita nel nulla.

Fatto comune in queste argomentazioni i soliti alieni, che arrivano, visitano il nostro Pianeta e poi se ne vanno via. Le popolazioni locali osservano qualcosa che per loro è incomprensibile e successivamente viene riprodotto attraverso incisioni rupestri, oggetti di vita quotidiana, raccontato nei miti e nelle leggende, rappresentato attraverso le azioni ripetute in complicati riti.

Se poi si aggiunge che accanto ai siti di queste popolazioni si trovano le linee di Nasca e si sottolinea che secondo determinate teorie sarebbero segnali per l’atterraggio di astronavi, avvenute in epoca remota, si aggiunge dell’altra carne al fuoco.

Quali sono stati i fattori che mi hanno convinto che il manufatto non era in relazione con un macchinario tecnologico?

Ricercando sul web delle foto di reperti archeologici del Perù preispanico mi sono imbattuto in un sito peruviano, quello del Museo Larco. Sono presenti on-line migliaia di schede di reperti archeologici, con ampie foto e dettagliate informazioni. Si può trovare il tipo d’oggetto, il materiale, le misure, il periodo di datazione, il nome della popolazione che l’ha prodotto e altre notizie. Ho avuto così l’opportunità di vedere centinaia di oggetti simili al manufatto in questione, prodotti dai popoli che hanno abitato in quelle zone.

Riproduco grazie alla cortesia di Andrea Ferrero e Stefano Bagnasco, il disegno di Stefano Grande che riproduce sei di questi reperti. Il disegno è stato pubblicato nel libro “Sulla scena del Mistero” di Sironi Editore. Libro che consiglio di leggere perché fornisce procedure scientifiche interessanti per iniziare ad indagare nel campo dei cosiddetti misteri.

Si tratta di una bottiglia di ceramica a doppio corpo con ansa a ponte e beccuccio versatoio. Il reperto oggetto della discussione fino a prova contraria è autentico, ma non dovrebbero esserci problemi da questo punto di vista.

Come leggo sulle varie schede le caratteristiche comuni a una gran varietà di reperti similari sono ripetitive.

Le dimensioni sono modeste da 15 a 20 cm. o poco di più, sia per la lunghezza che per l’altezza e attorno ai 10 cm per la larghezza. Per quanto riguarda il peso generalmente è sempre meno di un chilogrammo. Sono presenti due datazioni per ogni reperto. Il Periodo (Rowe – 1960) e l’Epoca (Larco – 1946). Riporto la classificazione per Epoca, che riesce a dare un quadro generale della storia di questi popoli.

1 Epoca Pre-Ceramica (8000 – 2000 a.C.) le persone presenti erano gruppi di cacciatori e pescatori, la fase iniziale di queste culture.

2 Epoca Iniziale della Ceramica (2000 – 1250 a.C.) iniziano ad apparire i primi vasi di terracotta creati con un impasto grossolano ricco d’imperfezioni. Sono presenti anche dei menhir e allineamenti di rocce.

3 Epoca Evolutiva o Formativa (1250 a.C. – 1 d.C.) un’epoca fiorente per queste culture che iniziano la loro evoluzione, in questo periodo compaiono le tipologie di questi vasi a doppia camera che “assomigliano” ai nostri autoveicoli.

4 Epoca Auge (1 – 800 d.C.) la fase più interessante dove queste culture attraversano un periodo fiorente dove evolvono differenziandosi con elementi propri.

5 Epoca Fusional (800 – 1300 d.C.) queste culture entrano in un periodo decadente. Inizia una contaminazione culturale diffusa e più che un’epoca di fusione si può definirla un’epoca di confusione.

6 Epoca Imperiale (1300 – 1532 d.C.) i Pueblos che rimangono dell’epoca precedente si raggruppano creando nuovi agglomerati più grandi. L’Impero Inca occupa la parte finale di quest’epoca. Terminano in questo periodo i “nostri” vasi a doppia camera che ricordano, sempre più lontanamente degli autoveicoli. Ci saranno bottiglie a doppia camera anche nell’epoca successiva, ma perderanno diversi particolari, le due camere acquisteranno spesso caratteristiche simmetriche.

7 Conquista (1532 d.C. – ) l’Europa invade il continente e impone una nuova civilizzazione che produce un’ibridazione delle culture. Iniziano a diffondersi le ceramiche invetriate create con la “tecnologia” importata dall’Europa.

Troviamo sempre il beccuccio versatoio (tubo di scappamento) sopra a una camera, essendo una bottiglia è necessario per l’utilizzo e le due camere indispensabili per contenere il liquido.

Sulla seconda camera comunicante con la prima è sempre presente un oggetto, si può vedere una figura di costruzione (identificata come cabina di pilotaggio), oppure sostituita da un personaggio, altrimenti un animale o una scena con più personaggi.

Quando è raffigurata una costruzione, un tempio o una casa, al suo interno in molti casi si può notare un personaggio che non è il conducente di un antico mezzo meccanico.

Le ruote del rullo compressore come già accennato prima non sono altro che le due camere della bottiglia atte a contenere un liquido. Le forme cambiano e da rotonde, tali da “sembrare ruote”, appaiono cubiche, lenticolari, a forma di parallelepipedo, a forma di frutti, a quella di animali, di interi personaggi che talvolta si fondono con la prima camera.

Con i link riportati sotto, le immagini parleranno da sole, potrete visionare il contenuto del sito a disposizione di chiunque.

Il sito è: www.museolarco.org , una volta arrivato nell’home page si clicca sul catalogo e appare una schermata di ricerca.

Osservando il nostro reperto possiamo scomporlo in tre parti, la “cabina”, le “ruote” e il “tubo di scappamento”. Questo è sempre presente, a meno che il reperto non sia stato recuperato danneggiato e di conseguenza manca. Può essere corto e largo, lungo e sottile, in ogni caso possiede una struttura tubolare. Essendo un beccuccio versatoio è indispensabile per trasferire il contenuto liquido della bottiglia.

Come nel caso del simpatico alieno di Saqqara, il principale errore commesso è stato quello di rivolgersi agli ufologi per avere una risposta e non aver prima sentito un parere dagli egittologi, che avrebbero potuto subito identificare la testa dell’alieno con un vaso di fiori di loto.

Per quanto riguarda un reperto archeologico, bisognerebbe sentire il parere di un archeologo e non basarsi solamente sulla somiglianza con qualcosa di meccanico o tecnologico per formulare la risposta definitiva.

Cosa ci può dire l’archeologia misteriosa su questo reperto?

Ne più ne meno che si tratti di un rullo compressore, perché ci assomiglia. Qualcuno lo afferma in modo sicuro, altri sono più cauti nel sostenerlo oppure viene citato come una curiosità. Tutto qui.

L’archeologia invece, con tutti i limiti che può avere, studia i reperti che ci sono arrivati dal passato, cercando di ricostruire la storia dei popoli che li hanno prodotti. Li studia nel contesto del ritrovamento. Le ipotesi odierne, alla luce dei ritrovamenti futuri, potranno trovare una conferma ulteriore, una smentita o un motivo di riflessione. Da qui a riscrivere completamente la storia ne passa di strada.

Si può cominciare a ragionare sulle prove archeologiche che smentiscono l’ipotesi del rullo compressore. Infinite diversità in infinite combinazioni, questo detto Vulcaniano, potrebbe essere utilizzato per questo reperto e tutti quelli similari prodotti dalle culture pre inca che abitavano la regione prima dell’unificazione sotto l’Impero Inca.

Perciò l’oggetto in questione rappresenta un recipiente, che fra tutte le combinazioni possibili realizzate assomiglia a un veicolo tecnologico di nostra conoscenza.

http://www.museolarco.org/coleccion/#catalogoenlinea

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17396

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17397

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21318

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21409

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21417

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17395

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18637

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=33146

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22303

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21432

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=24045

(questa volta le due camere non sono cilindriche ma hanno la forma di due frutti)

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=33147

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18669

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=25246

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18021

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17623

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17567

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=11968

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22163

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22119

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22116

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21263

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22310

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21448

(stesse caratteristiche del rullo compressore ma la camera è unica in forma di rettangolo)

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22309

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21353

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18642

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18641

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17399

(il personaggio all’interno dell’abitazione, non è lo Zio Fester!)

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17400

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17623

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17401

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21354

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21466

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=4378

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=11942

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21541

(in questo caso è presente un piedistallo)

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17402

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21517

(peccato che l’ansa a ponte sia rotta, rimane comunque un bel pezzo)

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22308

(in questo caso l’ansa a ponte è mancante in quanto rotta, ma ha le stesse caratteristiche del nostro rullo compressore)

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22295

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17403

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17404

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18611

(poi esiste la serie delle bottiglie a camera singola che riproducono gli stessi temi di quelle doppie)

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17405

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18612

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=14791

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=23287

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21746

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=14273

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=29712

(forma cilindrica singola)

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=23304

(forma cilindrica singola ma posta in verticale)

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22292

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=25245

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22297

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22395

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22396

(e non è certo un modellino di veicolo del futuro con dentro l’alieno!)

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22299

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22360

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17428

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17440

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17441

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17439

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17433

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17438

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21343

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17445

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21260

(4 cilindri in posizione verticale)

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17443

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21255

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17503

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17504

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17509

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17511

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17532

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17535

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17549

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17566

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21270

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21302

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17573

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17575

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18634

http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18636

Elenco di risorse critiche sull’archeologia misteriosa – aggiornamento

Ho sistemato il post di aprile 2017 con l’elenco dei libri critici di archeologia misteriosa, aggiungendo tutte le copertine e alcuni brevi commenti. Sono rimasti fuori questi due e ne ho aggiunti altri.

The Cult of Alien Gods

H.P. Lovecraft and Extraterrestrial Pop Culture

Jason Colavito – Prometheus Books – 2005

(un libro di culto, da leggere assolutamente)

Theosophy on Ancient Astronauts

Helena Blavatsky – W. Scott Elliot – Annie Besant – and others

Jason Colavito – Jason Colavito.com Books – 2012

(Primo libro della collana “Studies in Ancient Astronauts”)

The Space Gods Revealed: a close look at the theories of Erich Von Daniken

Ronald Story – 1976

Il Papiro Tulli – Franco Brussino – Kemet 2016

Geroglifici, dischi volanti, egittologi e monsignori: l’intricata vicenda di uno strano papiro.

Mystero – La rivista del possibile – Anno IV n° 45 febbraio 2004

Il Papiro Tulli una storia intricata e tutta inventata”

Ritengo interessante l’articolo di Sebastiano Fusco a pagina 36, che aggiunge altri particolari inediti alla già ricca documentazione fornita da Franco Brussino con il suo libro.

Elenco di risorse critiche sull’archeologia misteriosa

Ci sono libri che ti possono cambiare la vita. Così è stato per me quando al Libraccio di Milano ho trovato il libro “Antichi Astronauti” di Stiebing edito da Avverbi nel 1998.

Da grande appassionato di archeologia misteriosa, non avevo mai trovato una fonte critica a queste teorie. Nemmeno pensavo esistesse. L’archeologia “cattiva” non perdeva tempo con questo argomento e le storie che leggevo su questi libri sembravano davvero incontestabili.

Purtroppo le cose non sono tanto cambiate e sembrerebbe che “il mondo accademico” continui ad ignorare questi argomenti e così facendo continua a commettere un grosso errore. Le persone che fanno domande sull’archeologia misteriosa, hanno il diritto di ricevere una risposta. Hanno il diritto di ricevere spiegazioni riguardo al perché l’archeologia misteriosa è diversa dall’archeologia accademica e perché certe teorie non possono essere prese in considerazione.

Come ho potuto scoprire, di libri critici, tanto per capire, per sentire “l’altra campana”, anche se non sono centinaia, ce ne sono diversi.

Come ho spesso citato, in molti hanno visto i documentari della serie “Ancient Aliens” (Enigmi Alieni in italiano), molte meno persone hanno visto su You Tube “Ancient Aliens Debunked”, un documentario di Chris White di tre ore che chiarisce parecchi dei temi esposti nella serie.

In molti hanno letto “Chariots of the Gods?” di Erich Von Daniken, ma molti, molti di meno hanno letto il libro di Peter White “The Past is Human” pubblicato qualche anno dopo Von Daniken. Sembra che le spiegazioni ai presunti misteri archeologici non esistano, ma la realtà dei fatti è diversa.

Quello che segue è un elenco di risorse critiche sugli antichi astronauti e sull’archeologia misteriosa che continuerò ad aggiornare, intanto buon divertimento.

http://ancientaliensdebunked.com/

a refutation of the history channel show ancient aliens

http://www.youtube.com/watch?v=j9w-i5oZqaQ#sthash.yGfbu3Hr.dpuf

http://www.jasoncolavito.com/blog

Una risorsa di articoli e commenti su gran parte della produzione video e libraria di pseudoarcheologia. Ci si può registrare alla newsletter settimanale che ti informa su cosa succede di nuovo in questo campo.

Il mistero degli antichi astronauti. Gli extraterrestri del passato – 23 marzo 2017

https://www.youtube.com/watch?v=aDUHAmy39OE

Conferenza di Marco Ciardi – Storico della Scienza, Università di Bologna, Socio Effettivo Cicap – You Tube – Canale Caffè-Scienza Firenze

“Quando si parla di «teoria degli antichi astronauti» ci si riferisce in genere alla possibilità che entità extraterrestri abbiano raggiunto il nostro pianeta nel passato, lasciando qualche traccia, più o meno tangibile, del loro passaggio: si va dall’esistenza di particolari reperti archeologici, non spiegabili all’interno del contesto nel quale sono stati rinvenuti, alla manipolazione del codice genetico degli ominidi preistorici e, quindi, a un’influenza diretta sull’evoluzione del genere umano. La letteratura relativa a questo argomento, considerato da molti uno dei grandi misteri dei nostri giorni, è stata una delle più prolifiche e commercialmente redditizie della seconda metà del Novecento, e gode tutt’ora di buona, anzi ottima salute. Ma in questo caso il termine «teoria» indica davvero qualcosa che ha un fondamento scientifico, oppure no? E’ quanto cercheremo di capire nel corso di questo incontro.”

“Archeologia misteriosa – alla scoperta degli oggetti impossibili del passato”

https://www.youtube.com/watch?v=FS-HfbypLcs

You Tube – Canale profandreaberti

Stefano Bagnasco – Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze
15 gennaio 2016 – Presso il Centro congressi comunale di St.Vincent (AO), in collaborazione con la Biblioteca e il Comune

Frodi, Miti e Misteri

Scienza e Pseudoscienza in Archeologia – Kenneth L. Feder – Avverbi – 2004

Il Mistero degli Antichi Astronauti – Marco Ciardi – Carocci Editore – 2017

(un’accurata analisi storica di come è nata la teoria degli antichi astronauti)

C’è qualcuno là fuori? – Alla ricerca della vita extraterrestre

Le indagini della scienza e gli inganni della fantarcheologia.

Margherita Hack – Viviano Domenici – Sperling & Kupfer – 2013

Fantarcheologia

Manuale di sopravvivenza per l’interpretazione della storia e dell’evoluzione umana.

Michele Neri – Sovera Edizioni – 2013

 

Faking History

Essays on Aliens, Atlantis, Monsters & More

Jason Colavito – Jason Colavito.com Books – 2013

Ancient Alien Exposed

Debunking UFO’s, Ancient Astronauts and other Unexplained Mysteries

Vernon Macdonald – 2013 (88 pagine)

Le Passé Recomposé

Croniques d’Archéologie Fantasque

Jean-Pierre Adam – Seuil – 1988

L’Archeologie Devant l’Imposture

Jean-Pierre Adam – Robert Laffont – 1976

Des Martiens au Sahara

Croniques d’Archéologie Romantique

Jean-Loic Le Quellec – Actes Sud / Errance – 2009

The Past is Human

Peter White – Taplinger Publishing Company – 1974 (esiste un’altra edizione con una copertina diversa, molto significativa. Una personaggio raffigurato nell’atto di togliersi la maschera di “presunto alieno” del Sahara, del periodo delle “teste rotonde” e sotto a questa maschera c’è il viso di un uomo).

Archaeological Fantasies

How pseudoarchaeology misrepresent the past and misleads the public

Garrett G. Fagan – Routledge – 2006 (un libro che dovrebbe essere raccomandato come testo di base per ogni corso universitario che tratti di archeologia)

A critical companion to Ancient Aliens Season 3 and 4

Jason Colavito – Jason Colavito.com Books – 2012

Lost City, Found Pyramid

Understanding Alternative Archaeologies and Pseudoscientific Practices

Jeb J. Card – David S. Anderson – The Univesity of Alabama Press – 2016

(anche questo libro dovrebbe essere un testo obbligatorio nei corsi di archeologia. A pagina 10 gli autori sostengono senza giri di parole, che il vuoto lasciato dall’assenza di pubblicazioni critiche riguardo alla pseudoarcheologia durante il ventennio precedente ha contribuito a una “drammatica” diffusione della stessa).