In alcuni libri e sul web si parla di un oggetto antico in ceramica, che assomiglia in modo incredibile a un moderno rullo compressore a vapore. Anche per chi non conosce le tematiche dell’archeologia misteriosa risulta evidente la curiosa somiglianza con un oggetto del nostro tempo. Osservandolo si possono riconoscere le ruote, la cabina di pilotaggio e il tubo per lo scarico dei gas della combustione. Alcuni ricercatori ritengono si tratti di un antico rullo compressore.
In molti si sono pronunciati su questo manufatto esprimendo dei pareri anche se pienamente legittimi a mio avviso molto azzardati, in quanto non hanno tenuto conto del contesto archeologico.
Ho trovato del materiale interessante nel dicembre del 2006, nel 2009 ho presentato al XI Convegno Nazionale del Cicap ad Abano Terme, un poster che trattava questo reperto. Nonostante sia presente sul web da molti anni, non mi sembra che sia stato preso in considerazione, visto che forniva una spiegazione dettagliata su questo argomento.
Si è parlato di premonizione di oggetti del futuro, macchinari vecchi di secoli o un prodotto costruito dopo aver osservato qualcosa di tecnologicamente avanzato, creato da una cultura sparita nel nulla.
Fatto comune in queste argomentazioni i soliti alieni, che arrivano, visitano il nostro Pianeta e poi se ne vanno via. Le popolazioni locali osservano qualcosa che per loro è incomprensibile e successivamente viene riprodotto attraverso incisioni rupestri, oggetti di vita quotidiana, raccontato nei miti e nelle leggende, rappresentato attraverso le azioni ripetute in complicati riti.
Se poi si aggiunge che accanto ai siti di queste popolazioni si trovano le linee di Nasca e si sottolinea che secondo determinate teorie sarebbero segnali per l’atterraggio di astronavi, avvenute in epoca remota, si aggiunge dell’altra carne al fuoco.
Quali sono stati i fattori che mi hanno convinto che il manufatto non era in relazione con un macchinario tecnologico?
Ricercando sul web delle foto di reperti archeologici del Perù preispanico mi sono imbattuto in un sito peruviano, quello del Museo Larco. Sono presenti on-line migliaia di schede di reperti archeologici, con ampie foto e dettagliate informazioni. Si può trovare il tipo d’oggetto, il materiale, le misure, il periodo di datazione, il nome della popolazione che l’ha prodotto e altre notizie. Ho avuto così l’opportunità di vedere centinaia di oggetti simili al manufatto in questione, prodotti dai popoli che hanno abitato in quelle zone.
Riproduco grazie alla cortesia di Andrea Ferrero e Stefano Bagnasco, il disegno di Stefano Grande che riproduce sei di questi reperti. Il disegno è stato pubblicato nel libro “Sulla scena del Mistero” di Sironi Editore. Libro che consiglio di leggere perché fornisce procedure scientifiche interessanti per iniziare ad indagare nel campo dei cosiddetti misteri.
Si tratta di una bottiglia di ceramica a doppio corpo con ansa a ponte e beccuccio versatoio. Il reperto oggetto della discussione fino a prova contraria è autentico, ma non dovrebbero esserci problemi da questo punto di vista.
Come leggo sulle varie schede le caratteristiche comuni a una gran varietà di reperti similari sono ripetitive.
Le dimensioni sono modeste da 15 a 20 cm. o poco di più, sia per la lunghezza che per l’altezza e attorno ai 10 cm per la larghezza. Per quanto riguarda il peso generalmente è sempre meno di un chilogrammo. Sono presenti due datazioni per ogni reperto. Il Periodo (Rowe – 1960) e l’Epoca (Larco – 1946). Riporto la classificazione per Epoca, che riesce a dare un quadro generale della storia di questi popoli.
1 Epoca Pre-Ceramica (8000 – 2000 a.C.) le persone presenti erano gruppi di cacciatori e pescatori, la fase iniziale di queste culture.
2 Epoca Iniziale della Ceramica (2000 – 1250 a.C.) iniziano ad apparire i primi vasi di terracotta creati con un impasto grossolano ricco d’imperfezioni. Sono presenti anche dei menhir e allineamenti di rocce.
3 Epoca Evolutiva o Formativa (1250 a.C. – 1 d.C.) un’epoca fiorente per queste culture che iniziano la loro evoluzione, in questo periodo compaiono le tipologie di questi vasi a doppia camera che “assomigliano” ai nostri autoveicoli.
4 Epoca Auge (1 – 800 d.C.) la fase più interessante dove queste culture attraversano un periodo fiorente dove evolvono differenziandosi con elementi propri.
5 Epoca Fusional (800 – 1300 d.C.) queste culture entrano in un periodo decadente. Inizia una contaminazione culturale diffusa e più che un’epoca di fusione si può definirla un’epoca di confusione.
6 Epoca Imperiale (1300 – 1532 d.C.) i Pueblos che rimangono dell’epoca precedente si raggruppano creando nuovi agglomerati più grandi. L’Impero Inca occupa la parte finale di quest’epoca. Terminano in questo periodo i “nostri” vasi a doppia camera che ricordano, sempre più lontanamente degli autoveicoli. Ci saranno bottiglie a doppia camera anche nell’epoca successiva, ma perderanno diversi particolari, le due camere acquisteranno spesso caratteristiche simmetriche.
7 Conquista (1532 d.C. – ) l’Europa invade il continente e impone una nuova civilizzazione che produce un’ibridazione delle culture. Iniziano a diffondersi le ceramiche invetriate create con la “tecnologia” importata dall’Europa.
Troviamo sempre il beccuccio versatoio (tubo di scappamento) sopra a una camera, essendo una bottiglia è necessario per l’utilizzo e le due camere indispensabili per contenere il liquido.
Sulla seconda camera comunicante con la prima è sempre presente un oggetto, si può vedere una figura di costruzione (identificata come cabina di pilotaggio), oppure sostituita da un personaggio, altrimenti un animale o una scena con più personaggi.
Quando è raffigurata una costruzione, un tempio o una casa, al suo interno in molti casi si può notare un personaggio che non è il conducente di un antico mezzo meccanico.
Le ruote del rullo compressore come già accennato prima non sono altro che le due camere della bottiglia atte a contenere un liquido. Le forme cambiano e da rotonde, tali da “sembrare ruote”, appaiono cubiche, lenticolari, a forma di parallelepipedo, a forma di frutti, a quella di animali, di interi personaggi che talvolta si fondono con la prima camera.
Con i link riportati sotto, le immagini parleranno da sole, potrete visionare il contenuto del sito a disposizione di chiunque.
Il sito è: www.museolarco.org , una volta arrivato nell’home page si clicca sul catalogo e appare una schermata di ricerca.
Osservando il nostro reperto possiamo scomporlo in tre parti, la “cabina”, le “ruote” e il “tubo di scappamento”. Questo è sempre presente, a meno che il reperto non sia stato recuperato danneggiato e di conseguenza manca. Può essere corto e largo, lungo e sottile, in ogni caso possiede una struttura tubolare. Essendo un beccuccio versatoio è indispensabile per trasferire il contenuto liquido della bottiglia.
Come nel caso del simpatico alieno di Saqqara, il principale errore commesso è stato quello di rivolgersi agli ufologi per avere una risposta e non aver prima sentito un parere dagli egittologi, che avrebbero potuto subito identificare la testa dell’alieno con un vaso di fiori di loto.
Per quanto riguarda un reperto archeologico, bisognerebbe sentire il parere di un archeologo e non basarsi solamente sulla somiglianza con qualcosa di meccanico o tecnologico per formulare la risposta definitiva.
Cosa ci può dire l’archeologia misteriosa su questo reperto?
Ne più ne meno che si tratti di un rullo compressore, perché ci assomiglia. Qualcuno lo afferma in modo sicuro, altri sono più cauti nel sostenerlo oppure viene citato come una curiosità. Tutto qui.
L’archeologia invece, con tutti i limiti che può avere, studia i reperti che ci sono arrivati dal passato, cercando di ricostruire la storia dei popoli che li hanno prodotti. Li studia nel contesto del ritrovamento. Le ipotesi odierne, alla luce dei ritrovamenti futuri, potranno trovare una conferma ulteriore, una smentita o un motivo di riflessione. Da qui a riscrivere completamente la storia ne passa di strada.
Si può cominciare a ragionare sulle prove archeologiche che smentiscono l’ipotesi del rullo compressore. Infinite diversità in infinite combinazioni, questo detto Vulcaniano, potrebbe essere utilizzato per questo reperto e tutti quelli similari prodotti dalle culture pre inca che abitavano la regione prima dell’unificazione sotto l’Impero Inca.
Perciò l’oggetto in questione rappresenta un recipiente, che fra tutte le combinazioni possibili realizzate assomiglia a un veicolo tecnologico di nostra conoscenza.
http://www.museolarco.org/coleccion/#catalogoenlinea
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17396
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17397
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21318
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21409
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21417
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17395
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18637
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=33146
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22303
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21432
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=24045
(questa volta le due camere non sono cilindriche ma hanno la forma di due frutti)
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=33147
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18669
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=25246
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18021
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17623
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17567
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=11968
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http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21263
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22310
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(stesse caratteristiche del rullo compressore ma la camera è unica in forma di rettangolo)
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22309
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21353
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18642
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18641
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17399
(il personaggio all’interno dell’abitazione, non è lo Zio Fester!)
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17400
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http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=4378
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=11942
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21541
(in questo caso è presente un piedistallo)
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17402
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21517
(peccato che l’ansa a ponte sia rotta, rimane comunque un bel pezzo)
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22308
(in questo caso l’ansa a ponte è mancante in quanto rotta, ma ha le stesse caratteristiche del nostro rullo compressore)
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22295
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17403
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17404
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18611
(poi esiste la serie delle bottiglie a camera singola che riproducono gli stessi temi di quelle doppie)
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17405
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=18612
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=14791
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=23287
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21746
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=14273
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=29712
(forma cilindrica singola)
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=23304
(forma cilindrica singola ma posta in verticale)
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http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=22396
(e non è certo un modellino di veicolo del futuro con dentro l’alieno!)
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http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=21260
(4 cilindri in posizione verticale)
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http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17573
http://www.museolarco.org/catalogo/ficha.php?id=17575