Elenco di risorse critiche sull’archeologia misteriosa

Ci sono libri che ti possono cambiare la vita. Così è stato per me quando al Libraccio di Milano ho trovato il libro “Antichi Astronauti” di Stiebing edito da Avverbi nel 1998.

Da grande appassionato di archeologia misteriosa, non avevo mai trovato una fonte critica a queste teorie. Nemmeno pensavo esistesse. L’archeologia “cattiva” non perdeva tempo con questo argomento e le storie che leggevo su questi libri sembravano davvero incontestabili.

Purtroppo le cose non sono tanto cambiate e sembrerebbe che “il mondo accademico” continui ad ignorare questi argomenti e così facendo continua a commettere un grosso errore. Le persone che fanno domande sull’archeologia misteriosa, hanno il diritto di ricevere una risposta. Hanno il diritto di ricevere spiegazioni riguardo al perché l’archeologia misteriosa è diversa dall’archeologia accademica e perché certe teorie non possono essere prese in considerazione.

Come ho potuto scoprire, di libri critici, tanto per capire, per sentire “l’altra campana”, anche se non sono centinaia, ce ne sono diversi.

Come ho spesso citato, in molti hanno visto i documentari della serie “Ancient Aliens” (Enigmi Alieni in italiano), molte meno persone hanno visto su You Tube “Ancient Aliens Debunked”, un documentario di Chris White di tre ore che chiarisce parecchi dei temi esposti nella serie.

In molti hanno letto “Chariots of the Gods?” di Erich Von Daniken, ma molti, molti di meno hanno letto il libro di Peter White “The Past is Human” pubblicato qualche anno dopo Von Daniken. Sembra che le spiegazioni ai presunti misteri archeologici non esistano, ma la realtà dei fatti è diversa.

Quello che segue è un elenco di risorse critiche sugli antichi astronauti e sull’archeologia misteriosa che continuerò ad aggiornare, intanto buon divertimento.

http://ancientaliensdebunked.com/

a refutation of the history channel show ancient aliens

http://www.youtube.com/watch?v=j9w-i5oZqaQ#sthash.yGfbu3Hr.dpuf

http://www.jasoncolavito.com/blog

Una risorsa di articoli e commenti su gran parte della produzione video e libraria di pseudoarcheologia. Ci si può registrare alla newsletter settimanale che ti informa su cosa succede di nuovo in questo campo.

Il mistero degli antichi astronauti. Gli extraterrestri del passato – 23 marzo 2017

https://www.youtube.com/watch?v=aDUHAmy39OE

Conferenza di Marco Ciardi – Storico della Scienza, Università di Bologna, Socio Effettivo Cicap – You Tube – Canale Caffè-Scienza Firenze

“Quando si parla di «teoria degli antichi astronauti» ci si riferisce in genere alla possibilità che entità extraterrestri abbiano raggiunto il nostro pianeta nel passato, lasciando qualche traccia, più o meno tangibile, del loro passaggio: si va dall’esistenza di particolari reperti archeologici, non spiegabili all’interno del contesto nel quale sono stati rinvenuti, alla manipolazione del codice genetico degli ominidi preistorici e, quindi, a un’influenza diretta sull’evoluzione del genere umano. La letteratura relativa a questo argomento, considerato da molti uno dei grandi misteri dei nostri giorni, è stata una delle più prolifiche e commercialmente redditizie della seconda metà del Novecento, e gode tutt’ora di buona, anzi ottima salute. Ma in questo caso il termine «teoria» indica davvero qualcosa che ha un fondamento scientifico, oppure no? E’ quanto cercheremo di capire nel corso di questo incontro.”

“Archeologia misteriosa – alla scoperta degli oggetti impossibili del passato”

https://www.youtube.com/watch?v=FS-HfbypLcs

You Tube – Canale profandreaberti

Stefano Bagnasco – Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze
15 gennaio 2016 – Presso il Centro congressi comunale di St.Vincent (AO), in collaborazione con la Biblioteca e il Comune

Frodi, Miti e Misteri

Scienza e Pseudoscienza in Archeologia – Kenneth L. Feder – Avverbi – 2004

Il Mistero degli Antichi Astronauti – Marco Ciardi – Carocci Editore – 2017

(un’accurata analisi storica di come è nata la teoria degli antichi astronauti)

C’è qualcuno là fuori? – Alla ricerca della vita extraterrestre

Le indagini della scienza e gli inganni della fantarcheologia.

Margherita Hack – Viviano Domenici – Sperling & Kupfer – 2013

Fantarcheologia

Manuale di sopravvivenza per l’interpretazione della storia e dell’evoluzione umana.

Michele Neri – Sovera Edizioni – 2013

 

Faking History

Essays on Aliens, Atlantis, Monsters & More

Jason Colavito – Jason Colavito.com Books – 2013

Ancient Alien Exposed

Debunking UFO’s, Ancient Astronauts and other Unexplained Mysteries

Vernon Macdonald – 2013 (88 pagine)

Le Passé Recomposé

Croniques d’Archéologie Fantasque

Jean-Pierre Adam – Seuil – 1988

L’Archeologie Devant l’Imposture

Jean-Pierre Adam – Robert Laffont – 1976

Des Martiens au Sahara

Croniques d’Archéologie Romantique

Jean-Loic Le Quellec – Actes Sud / Errance – 2009

The Past is Human

Peter White – Taplinger Publishing Company – 1974 (esiste un’altra edizione con una copertina diversa, molto significativa. Una personaggio raffigurato nell’atto di togliersi la maschera di “presunto alieno” del Sahara, del periodo delle “teste rotonde” e sotto a questa maschera c’è il viso di un uomo).

Archaeological Fantasies

How pseudoarchaeology misrepresent the past and misleads the public

Garrett G. Fagan – Routledge – 2006 (un libro che dovrebbe essere raccomandato come testo di base per ogni corso universitario che tratti di archeologia)

A critical companion to Ancient Aliens Season 3 and 4

Jason Colavito – Jason Colavito.com Books – 2012

Lost City, Found Pyramid

Understanding Alternative Archaeologies and Pseudoscientific Practices

Jeb J. Card – David S. Anderson – The Univesity of Alabama Press – 2016

(anche questo libro dovrebbe essere un testo obbligatorio nei corsi di archeologia. A pagina 10 gli autori sostengono senza giri di parole, che il vuoto lasciato dall’assenza di pubblicazioni critiche riguardo alla pseudoarcheologia durante il ventennio precedente ha contribuito a una “drammatica” diffusione della stessa).

 

 

Ci sono libri che ti possono cambiare la vita

Si, ci sono dei libri che ti possono proprio cambiare la vita. A me è successo leggendo “Antichi Astronauti” di Stiebing (Avverbi). Il fatto che in Italia non circolino libri critici sull’archeologia di confine, non vuol dire che non esistano degli studi a riguardo. Devo dire comunque che non è proprio vero che non esistano libri scritti in italiano, qualcosa ho trovato, anche se la maggioranza delle risorse è scritta in Inglese.

Leggendo Stiebing mi sono fatto un sacco di domande sull’Archeologia Misteriosa e ho cominciato a farne a diverse persone che avevano delle competenze specifiche. Quando visitavo un museo Archeologico o una mostra chiedevo se era disponibile un archeologo e lo “tempestavo” di domande su questi temi.

Generalmente il problema principale era fargli capire l’argomento, dovevo alla fine essere molto esplicito “tirando in ballo” i soliti antichi visitatori extraterrestri che avevano distribuito tecnologia e aiuto ai nostri lontani antenati.

Spesso andava a finire che non ne sapevano niente di più, dopo aver storto un poco il naso sentendo il binomio archeologia/alieni.

Sicuramente è andata in modo diverso nell’estate del 2001 e precisamente il giorno di Ferragosto quando ho deciso di visitare il Museo Archeologico di Napoli.

Era il periodo dove circolava l’ennesima “prova inoppugnabile” sulla datazione “antichissima” della Piramide di Cheope. Com’era mia abitudine ho chiesto notizie a un’archeologa che era al banco delle informazioni.

La mia richiesta è stata semplicemente se sapeva qualcosa sull’ultima teoria di datazione della Grande Piramide, uscita in quel periodo e che cosa ne pensava.

Sarà stata l’insopportabile calura estiva o l’averla interrotta mentre stava leggendo un articolo sull’Uomo del Similaun, oppure era semplicemente una giornata no come può accadere a chiunque, sta di fatto che dopo la mia domanda si è notevolmente alterata e alzando la voce ha detto più o meno la solita frase tipo che cominciava con “… è impossibile…”.

Sono pienamente d’accordo con lei, infatti, questa teoria che non vale neanche la pena citare è stata in circolazione ancora qualche mese e dopo è caduta definitivamente nell’oblio, forse una delle peggiori teorie che si siano mai sentite.

Questo episodio è stato molto importante (dovevate esserci anche voi a sentire come urlava, un suo collega è sceso dal primo piano per vedere cosa stava succedendo), perché ho cominciato a pensare una cosa che subito mi è sembrata un’eresia, andare di persona a cercare le risposte alle tante domande che mi ponevo.

Essendo un curioso, una volta tornato a casa dalle ferie ho cominciato con una mega ricerca su internet durata alcuni mesi, avendo solo a disposizione la sera e non tutte le sere hai voglia di navigare, quando non crolli sul letto dopo una giornata di lavoro.

Ho appreso così che c’erano altri misteri archeologici “troppo freschi” per essere presenti nei libri, come il simpaticissimo alieno di Saqqara (un vaso di fiori di loto!) e altri misteri che non appartenevano al campo dell’archeologia, ma che erano sicuramente intriganti come le pietre mobili della California.

Questa ricerca mi ha permesso di conoscere cosa si può trovare sul web in fatto di misteri archeologici e non e costatare che le pagine dedicate a una visione critica sono pochissime o ancora peggio i siti di questo genere. Contemporaneamente ho intrapreso la lettura di molti dei libri che hanno dato inizio a queste teorie.

Alla fine del 2003 ho ricevuto un regalo di Natale inatteso, infatti, la community di Egittologia.net ha fatto una ricerca sul papiro di Tulli con tanto di traduzioni a cura di Franco Brussino. Questo studio ha fornito importanti informazioni che portano a considerare questo chiacchierato papiro, peraltro citato solo su testi di ufologia, un clamoroso falso.

Degli argomenti sui misteri archeologici affrontati sino ad ora, nessuno ha saputo convincermi che ci sia qualcosa di veramente misterioso. Il mistero nasce dalla mancanza di dati, dalla scarsità di conoscenza che abbiamo su molti aspetti del nostro passato.

Erich Von Daniken con una storica e famosa frase dichiarava: “Ogni giorno le pale degli archeologi incappano in oggetti curiosi che solo con grande fatica si lasciano collocare negli schemi preesistenti…”.

Sono un grande appassionato di archeologia, sono stato volontario di un’associazione archeologica e ho partecipato sempre come volontario a qualche scavo archeologico sotto la direzione della Soprintendenza di riferimento. Ritengo che le pale degli archeologi ogni giorno contribuiscano a smuovere quel velo di mistero, aumentando le conoscenze riguardo al passato, incrementando i dati in nostro possesso.

Ogni zona archeologica saccheggiata, ogni campo “spolpato” di reperti, parte dei migliori manufatti antichi svenduti per quattro soldi o una necropoli distrutta consapevolmente, con l’utilizzo di esplosivi, oppure con una ruspa e il supporto di vari camion aziendali; (ogni riferimento non è puramente casuale), determina sicuramente un’irreparabile distruzione di dati per ricostruire la Storia.

Per la comprensione delle vicende antiche l’archeologia riveste un ruolo di primaria importanza ed è necessario fornirgli aiuto e sostegno in modo che continui questa interminabile ricerca.

Oggi l’archeologia misteriosa otterrebbe un successo differente rispetto agli anni 50, 60 e 70 con incisioni rupestri di astronavi, raffigurazioni di spaziali ovunque, oggetti misteriosi a più non posso e spazioporti sulla piana di Nasca. Bisogna sempre tenere presente il contesto e quei periodi con i lanci di razzi, satelliti artificiali e la “corsa allo spazio” ha contribuito molto al diffondersi di queste teorie. Anche per questo motivo dopo un’attenta riflessione molti ricercatori di confine hanno preso le distanze dagli inizi, dove l’archeologia misteriosa era costituita principalmente da un grande sensazionalismo e si procedeva spesso con confronti superficiali e somiglianze di oggetti. Questo manufatto antico assomiglia a un oggetto che utilizziamo oggi, perciò anticamente si servivano d’illuminazione elettrica, aerei, lampadine, mitragliatori, astronavi, aeroporti, rulli compressori e via di questo passo.

La popolarità è stata determinata in gran parte anche dalla mancanza d’indagini e dalla scarsa diffusione o disponibilità di dati archeologici riguardo a numerose zone di “culto”. L’Isola di Pasqua, Stonehenge, le Linee di Nasca e le piramidi egizie solo per citarne alcune. L’archeologia a differenza di un’archeologia alternativa a buon mercato, procede a piccoli passi, certe volte potrebbe sembrare caratterizzata dall’immobilismo anche causato dalla cronica mancanza di fondi, ma procede e i risultati non tardano a vedersi.

Certi comportamenti tenuti da alcuni addetti ai lavori possono anche farci venire i fumi alla testa e magari farcela anche odiare, ma l’archeologia e i mezzi che utilizza, allo stato delle conoscenze attuali, sono quello che ci consentono di scoprire il passato.

L’esempio classico riguarda il famoso Astronauta di Palenque, dove molti hanno intravisto nel rilievo del sarcofago lo schema stilizzato di un mezzo volante, con tanto di pilota ai comandi. Questa visione spopolava in quegli anni, ma con lo studio intensivo di quelle culture si è potuto vedere che ad oggi ci sono moltissimi motivi che accantonano in modo esauriente l’ipotesi del razzo. L’archeologia rispetto a quei periodi ha fatto passi da gigante e ne è una prova l’ottimo libro “Una foresta di re” di Linda Schele e David Freidel di Corbaccio edito nel 2000. Quasi seicento pagine di dati, risultati di scavi e studi su quelle popolazioni.

Un genere di libro che a un appassionato di questi argomenti non può mancare, dove una parte è dedicata alla storia della dinastia di Palenque e al Tempio delle Iscrizioni, al significato della lastra tombale e al motivo perché il sovrano Pacal si trova raffigurato in quella posizione.

I primi dubbi sull’archeologia misteriosa

Ho conosciuto l’affascinante mondo dell’archeologia misteriosa tramite il fumetto Martin Mystere nel lontano 1982. In uno dei primi numeri ho trovato un elenco di libri che erano utilizzati da Castelli e soci per creare le storie. Così ho appreso dell’esistenza di Peter Kolosimo, Erich Von Daniken e delle incredibili teorie raccontate nei loro libri.

Mi sono subito appassionato a questo campo e ho letto parecchi di questi libri.

In seguito ho “scoperto” Archeo, mensile d’archeologia e mi sono reso conto che alcune delle teorie esposte non erano proprio così inoppugnabili come venivano presentate.

Quasi dieci anni dopo ho comprato il libro “Antichi Astronauti” di Stiebing (Avverbi) e per la prima volta ho potuto sentire un’opinione diversa, dove non si utilizzava l’intervento di esseri extraterrestri o di Atlantide, come spiegazione per ogni possibile lacuna della storia antica o per dare un’origine a diversi manufatti considerati misteriosi.

Nonostante questa lettura il mio interesse verso questo campo non è certamente venuto meno, anzi è cresciuto assieme alla voglia di ottenere delle risposte soddisfacenti riguardo a molti argomenti che sono spesso liquidati come stupidaggini e che per questo motivo vengono trascurati.

In questo modo si può generare in gran parte dell’opinione pubblica della confusione dovuta alla mancanza d’informazioni di base, per distinguere quali sono i risultati di campagne di scavo archeologico e lunghe ricerche d’archivio, da teorie talvolta interessanti ma purtroppo prive di riscontri scientifico-archeologici.

Tanto per fare un esempio che non lasci dubbi, prendiamo i famosi “Geroglifici di Abydos”.

Guardando un architrave nel Tempio di Sety I ad Abydos in Egitto si possono vedere dei geroglifici che sembrano raffigurare un elicottero, un dirigibile, un carro armato e altri velivoli tecnologici.

Possibile? Si può liquidare il tutto con la frase “… è impossibile, al tempo dei Faraoni non esisteva la tecnologia per creare qualcosa di simile” e fino a prova contraria sono d’accordo, ma preferisco sentire e ricercare un tipo diverso di risposta.

Osservando in modo più approfondito si può notare che a destra di queste figure ci sono degli altri geroglifici che non potrebbero essere stati creati nemmeno da uno scriba ubriaco. Si nota molto bene che sono sovrapposizioni di due o più segni geroglifici conosciuti.

Possedendo quest’informazione si dovrebbe agire con cautela riguardo ad alcune teorie che vedono i cieli dell’Egitto faraonico solcati da dirigibili e antichi jet, fornendo come prova queste raffigurazioni.

Cercando su internet si notano due diverse foto, una di queste è stata “ritoccata” per ottenere una migliore visione degli oggetti in questione. Nella foto si vedono molto bene i particolari, ma con quest’operazione sono stati asportati anche alcuni dettagli. Il tutto contribuisce a creare dubbi e incertezze e se si aggiunge la mancata conoscenza della storia egizia, che non tutti possiedono, il mistero è già confezionato.

Infatti, come si può apprendere dal libro “Antico Egitto: Curiosità e Misteri svelati”, un quaderno d’Egittologia.net edito da Duat edizioni, nel dettagliato articolo dedicato a questo “mistero”, curato da Marcello Garbagnati e dall’egittologo Marco Chioffi, si apprende che i faraoni in particolar modo nei templi “aggiornavano” i testi lasciati dal predecessore, facendo coprire con dell’intonaco gli scritti esistenti per riutilizzare le superfici. Con il trascorrere dei secoli, l’intonaco diventa secco e si sgretola, lasciando apparire un mix di quello che c’era scritto sui vari strati, come si può vedere in questo tempio.

Ho letto che queste figure sono state notate per la prima volta in seguito ad un crollo di parte dell’intonaco, un’incredibile casualità ha creato un mix di geroglifici molto simile a un moderno elicottero.

Certamente preferisco quest’ultima spiegazione per le “figure” di Abydos, rispetto a un generico “sono solo stupidaggini”, certo tutte due arrivano a “negare” che ci sia un mistero, ma personalmente preferisco spiegazioni più dettagliate.